Alle prime luci dell’alba, a Palermo, la polizia ha arrestato 13 persone in prevalenza cittadini extracomunitari di nazionalità nigeriana, neutralizzando una delle principali roccaforti del traffico di sostanze stupefacenti del capoluogo siciliano. L’operazione, nata dalle indagini condotta dalla Squadra Mobile di Palermo, diretta da Rodolfo Ruperti, coordinate dal Procuratore aggiunto Salvatore De Luca, avrebbe fatto emergere l’esistenza di un’associazione a delinquere di tipo gerarchico e piramidale. È stato smantellato un traffico di cocaina ed eroina che giungeva a Palermo prevalentemente dalla provincia di Napoli, per poi essere smistate, oltre che sulla locale piazza di spaccio, anche nei comuni di Marsala, Mazara del Vallo, Castelvetrano e Licata.
Per il trasporto della droga, l’organizzazione avrebbe usato corrieri, la gran parte avrebbe viaggiato a bordo di pullman di linea o tramite treno, nascondendo la sostanza in confezioni di bagnoschiuma precedentemente svuotate, fra gli indumenti, all’interno di parti intime o ingerite, previo confezionamento in ovuli, anche 50 alla volta. I pusher occultavano le dosi in bocca per consegnarle ai clienti, che raggiungevano tramite mezzi elettrici o biciclette in punti d’incontro concentrati prevalentemente nel centro storico, in particolare fra le vie del quartiere rionale di “Ballarò” e della stazione centrale.
Il sodalizio criminoso era punto di rifornimento di una ramificata rete di spaccio locale e extra-provinciale anche per la “concorrenzialità” dei prezzi praticati nonché per la possibilità di far giungere importanti quantitativi di sostanza stupefacente, nonostante le misure restrittive anti-Covid. Per ordinare o trasportare i quantitativi di sostanza stupefacente era stato coniato un vero e proprio glossario, con l’utilizzo di parole in codice. Secondo gli investigatori, al vertice dell’organizzazione ci sarebbero due soggetti di nazionalità nigeriana, con precedenti specifici in materia di stupefacenti, regolarmente presenti sul territorio nazionale, tanto da beneficiare anche del “reddito di cittadinanza”, che erano coadiuvati da altri 5 connazionali e supportati da un cittadino italiano.
In particolare, sempre secondo gli inquirenti, Onwujiobi Joseph Nnodu chiamato Oga Joe, ossia Capo, sarebbe stato l’intellettuale del gruppo, colui che si sarebbe occupato di dirimere le questioni quando c’erano tensioni all’interno dell’organizzazione. Sarebbe stato colui che individuava i legali per le difese dei sodali arrestati, nonché trat-d’union con gli altri membri di vertice. Emmanuel Solomon Gukas,sarebbe stato l’asse fornitore-acquirente-spacciatore di grossi quantitativi di sostanze stupefacenti, con l’ausilio di diversi soggetti in qualità di corrieri ed ovulatori. Incaricati alla commercializzazione al dettaglio in altri comuni, secondo chi indaga, sarebbero stati gli italiani Leonardo Casano, Antonino Barbera e Precious Edidhala detta “Cindy”.
Altri presunti membri del gruppo: Christopher Odoh “gestore di un proprio business illegale che si affidava alla struttura ed ai mezzi dell’associazione per garantirsi la disponibilità di sostanza stupefacente da rivendere, anche qualora fosse sprovvisto della liquidità economica necessaria, nonché dei canali di approvvigionamento propri di quest’ultima”. John Okaofor chiamato “Big Shark” che “intratteneva i rapporti con gli ovulatori oltre che essere preposto alla conversazione di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente”.
Ancora, Mary Irriah “incaricata alla custodia presso la propria abitazione della droga e dei profitti della sua rivendita, oltre a fungere da corriere”. Infine, figurerebbero Morgan Steven e Collins Ewanyaho, “pusher delegati alla vendita al minuto ai tossicodipendenti. La compagine si avvaleva dell’opera dell’italiano Gioacchino Scaglione con compiti logistici, fungendo da autista del gruppo disponibile ad accompagnare i membri dei vertice nei luoghi utili alla cura del loro business”. Nel corso dell’operazione, denominata appunto “Sister White”sono stati sequestrati circa 1,500 Kg di cocaina e 500,00 gr di eroina, oltre a 9.000,00 Euro in contanti .