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Mafia, maxi confisca da un milione di euro al “re della droga” di Villabate

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L’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Palermo ha dato esecuzione al provvedimento di confisca di beni riconducibili a Francesco Antonino Fumuso, 54 anni, per un valore complessivo stimato di circa 1 milione di euro. Con lo stesso provvedimento il Tribunale ha applicato la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno per la durata di quattro anni. Il patrimonio era già stato oggetto di sequestro nel 2016 perché ritenuto frutto e reinvestimento delle attività delittuose di Fumuso e costituito da una lussuosa villa con piscina e tre appezzamenti di terreno, tutti nel comune di Misilmeri, nonché da quattro veicoli e rapporti finanziari.

“La pericolosità del Fumuso spiegano gli investigatori – è emersa quale soggetto dedito alla commissione di gravi delitti nel corso del tempo, specialmente in materia di stupefacenti; infatti, dopo aver riportato, tra il 1993 ed il 1998, condanne definitive per reati quali associazione per delinquere, ricettazione, favoreggiamento personale e per traffico illecito di sostanze stupefacenti, è stato condannato nel 2012 dalla Corte di Appello di Palermo alla pena di anni dodici di reclusione per plurime condotte di procacciamento ad altri ed acquisto di sostanze stupefacenti (del tipo cocaina e hashish) commesse nel 2006 tra Palermo, Milano e Belgrado”.

Nel 2016, al culmine di una prolungata attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile di Palermo, Fumuso è stato nuovamente arrestato con altre persone e condannato, nel 2020, con sentenza del Tribunale di Palermo, alla pena sei anni e otto mesi di carcere per il reato di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti in concorso.

“La figura del Fumuso – continuano gli investigatori – emerge altresì come soggetto pericoloso in quanto appartenente alla criminalità organizzata mafiosa riconducibile, in particolare, alla famiglia di Villabate; infatti, nel dicembre del 2018, nell’ambito dell’operazione denominata ‘Cupola 2.0’ è stato tratto in arresto in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Palermo per il reato di cui all’art. 416 bis c.p. per avere, in concorso con numerose altre persone, fatto parte dell’associazione mafiosa ‘cosa nostra’ ed in particolare per aver fatto parte della famiglia di Villabate, alla quale è stato ritualmente affiliato nel 2017, occupandosi costantemente di attività illecite quali estorsioni in danno di imprese ed esercizi commerciali della zona nonché di traffico di sostanze stupefacenti”.

Tra i beni confiscati oggi anche una lussuosa villa su più elevazioni dotata di piscina, solarium ed ampi spazi curati a verde, nel comune di Misilmeri.

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