La Sicilia dice “no” ai depositi di scorie nucleari nel proprio territorio. Oggi, infatti, sono state sottoscritte, con i sindaci delle zone interessate, le relazioni da inviare alla Presidenza del Consiglio dei ministri e alla Sogin. “Non permetteremo mai che la Sicilia diventi la sede nazionale dei rifiuti radioattivi, faremo le barricate. Il nostro è un no secco, senza margini di ragionamento, perché siamo contrari per principio e abbiamo dati oggettivi che dimostrano che il nostro territorio è inadeguato a ospitare questo sito”. E’ una presa di posizione ferma quella dell’assessore al Territorio e Ambiente Toto Cordaro.
La Carta nazionale aree potenzialmente idonee (Cnapi ha individuato 4 siti per lo stoccaggio delle scorie radioattive. All’incontro di oggi a Palazzo d’Orleans, erano presenti, tra gli altri, l’assessore alla Politiche agricole di Trapani Giuseppe Pellegrino, il sindaco di Petralia Sottana Leonardo Iuri Neglia, quello di Castellana Sicula Francesco Calderaro, il sindaco di Butera Filippo Balbo e il commissario straordinario di Calatafimi Segesta Francesco Fragale. Dal 3 luglio il governo nazionale avrà quattro mesi di tempo per valutare tecnicamente le controdeduzioni presentate dalla Regione e, in caso, avviare consultazioni con gli enti territoriali coinvolti.
“Abbiamo ragioni solide per dimostrare, anche in sede nazionale, che la Sicilia non è un territorio idoneo – aggiunge Cordaro – il gruppo di lavoro istituito dal governo Musumeci in sei mesi ha raccolto una documentazione stringente, oggettiva e inoppugnabile sotto il profilo ambientale, urbanistico, culturale, del dissesto idrogeologico, sismico e dei trasporti. Fino a quando non verrà posta la parola fine a questa brutta storia la Regione sarà pronta a battersi per tutelare l’interesse di tutti i siciliani. La nostra terra piuttosto che rifiuti nucleari deve accogliere i turisti”.