Si intensifica la corsa al Grenn pass e quindi al vacccino anti Covid. Dati ufficiali: già scaricati in Italia oltre il 48 milioni di certificati. La tutela della salute e la ripresa economica rispondono così agli scettici, agli indecisi sul diritto primario sancito dalla nostra Costituzione e ai no al vaccino. Nei centri vaccinali, responsabilità e umanità aprono le porte alla fiducia dei giovani e anziani, e già le autostrade dal nord al sud registrano traffico intenso di autoveicoli e nelle isole aprono gli stabilimenti balneari e residenze estive. Centro vaccini anti Covid in primo piano (e tamponi gratis, come in Sicilia) ad orario continuato, rappresentano le strutture che garantiscono, più di qualunque altro vociare inopportuno, la tutela dal virus Covid-19 e sue varianti come la Delta; medici e corpo infermieristico sono gli angeli del soccorso ricchi di umanità, così come lo furono in piena pandemia nelle corsie degli ospedali.
Uno di questi centri vaccinali è stato allestito, come tanti altri, in una vasta sede universitaria statale. All’ingresso, dove controllano la temperatura prima dell’accesso, alti scaffali mostrano file di coppe d’argento che brillano come fossero specchi; spiegano, quelli all’ingresso, che quelle coppe sono le premiazioni di studenti nelle gare sportive universitarie. Par di sentire le grida di gioia di quelli premiati: ce l’abbiamo fatta! Sacrificio premiato, siamo orgogliosi! All’area delle vaccinazioni si arriva percorrendo un lungo e stretto corridoio, sino a qualche giorno fa destinata alle lezioni. Qui, una lunga fila box delimitati, per ciascuno, da teli bianchi, suscita, in questo periodo di calura agostana il desiderio del rigenerante mare con le tende piazzate sulle spiagge libere. Il bianco domina oltre che dalle tende, sui camici di medici e infermieri; più che mai questo bianco è oggi segno d’amore e di pace dopo la grande bufera.
In prossimità dei box, le sedie con persone che indossano le mascherine, mentre tutto intorno c’è il silenzio in attesa del turno; sembra tutto surreale e sospeso nell’aria della speranza con medici e infermieri, in camici bianchi e mascherine, che si muovono con la delicatezza del passo leggero per non disturbare il silenzio entro cui si agitano sensazioni, pensieri, dubbi e fiducia; si ascolta la voce del silenzio che è voce della coscienza personale di ognuno: faccio bene a vaccinarmi?, è la domanda dell’ultimo minuto che ci si pone ora che si è risposto alla convocazione. Medici e infermieri si soffermano con delicatezza presso chi attende il turno per entrare nel box, per chiedere: lei sta bene? Ha bisogno di qualcosa? Un po’ d’acqua ? Un’anziana sussurra: sono qui da stamattina e ancora non mi chiamano. Si entra nei box, si parla con il medico che dovrà decidere sulle patologie di ciascuno e se o no consentire la vaccinazione; si esce vaccinati e il Grenn pass concesso è come una laurea alla libertà di spostamenti, però rispettando le regole antivirus.
Il dottor Maurizi ha preferito dare ascolto ai sentimenti di umanità anziché all’egoismo: è uno dei tanti medici di famiglia in pensione richiamati in servizio in piena emergenza virus. Ha il compito di far da guida ai box di chi è chiamato per la puntura salva salute. Anche io, dice, ero perplesso sull’opportunità di vaccinarmi, ma di fronte alla tutela della mia salute e di quella degli altri, non c’è stata scelta, alcun dubbio per me: occorre vaccinarsi, bisognava togliersi dalla coscienza il pesante e ingombrante peso, e ne sono fiero ed orgoglioso della mia decisione, anche in affettuoso omaggio e ricordo delle tante vittime del Covid.
Non siamo degli eroi, come bonariamente ci hanno indicato, noi medici e paramedici, ma persone accumunate dallo stesso dramma e dalla voglia di vivere sani e tutelati. Tra settembre e ottobre è previsto che il Green pass sia rilasciato a tutti, nelle scuola (esclusi, secondo le previsioni, i bimbi da 12 anni in giù) e nelle università per professori e studenti, per i viaggi sugli aerei, treni e traghetti. Umanità, solidarietà e responsabilità, un trittico che è essenza della vita libera e gioiosa e di maturità, ad onta dei residui contestatori.