Le Amministrative in Sicilia hanno rivelato il consolidamento dell’asse Pd-M5s. A Caltagirone, nel Catanese, uno dei centri più grandi e per questo di importanza strategica l’alleanza tra dem e grillini ha dato i suoi frutti e la poltrona di primo cittadino è andata a Fabio Roccuzzo. A Gioiosa Marea, nel Messinese, e a Ferla, nel Siracusano, hanno vinto Giusy La Galia e Michelangelo Giansiracusa: unici candidati nel rispettivo comune.
Nel Palermitano, hanno vinto Giosué Maniaci a Terrasini, Giuseppe Terranova a Montelepre, Antonino Guccione ad Alia. Nel Trapanese, Domenico Surdi ad Alcamo e Francesco Gruppuso a Calatafimi. Ma la “sorpresa” è stata il ritorno della “Balena bianca”, grazie alla discesa nell’agone politico, preannunciata mesi fa in pompa magna, di Totò Cuffaro. L’ex presidente della Regione, era guardato con perplessità da chi non credeva nell’efficacia della sua azione di rilancio della Democrazia cristiana. Invece, non c’è stato un comune in cui l’ex governatore non abbia piazzato una lista senza ottenere buoni risultati.
È il secondo partito a Favara, ad esempio, nell’Agrigentino dove con il 10,26% per cento si è piazzata immediatamente alle spalle di “DiventeràBellissima” con il 10,43%. Forza Italia, invece, si è fermata al 5%, un alleato debole quindi. Inoltre, sono stati eletti consiglieri Dc a Giarre, nel Catanese. Anche qui Cuffaro supera l’alleato azzurro che rimane sotto la soglia di sbarramento. Tornando a Caltagirone, qui un risultato simbolico: nella città di don Sturzo, si sfiora il 6% superando DiventeràBellissima, il movimento del presidente della Regione, Nello Musumeci che non entra in Consiglio Comunale. Non ce l’ha fatta invece a San Cataldo dove per pochi voti la lista Dc si è fermata al 4,4%. Risultati lusinghieri, per molti inaspettati.
