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300mila assunzioni per il Sud, ecco la Carta di Taranto: il “manifesto” del Pd

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“La Carta di Taranto dimostra che per il Partito Democratico il Sud è centrale. Un manifesto con cui si mettono nero su su bianco le proposte per colmare il gap esistente tra il Sud e il Nord del Paese, con un particolare focus anche sui disagi determinati dall’insularità”. Lo dichiara il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo a proposito della “Carta di Taranto-un manifesto per il Sud e per le Isole”, presentato oggi da Enrico Letta a Taranto.

“Tra i punti più qualificanti c’è il massiccio rinnovamento generazionale della pubblica amministrazione prevedendo, entro il 2024, 300 mila assunzioni attraverso il piano Sud 2030 – Sviluppo e coesione per l’Italia e altre 120 mila all’anno fino a un totale di 900 mila assunzioni entro il 2030. Partendo dal presupposto che la destra ha sempre voluto dividere l’Italia, disprezzando e sottraendo al Sud le risorse di cui ha diritto e bisogno, nella Carta di Taranto si dà grande spazio alla questione lavoro, il tema tra i più sentiti in Sicilia”.

“Per questo – prosegue Barbagallo – si prevede, inoltre, la fiscalità di vantaggio per il lavoro al Sud, il rafforzamento e il consolidamento delle Zes e rendere strutturale, interagendo con l’UE, il taglio del 30% dei contributi previdenziali per le lavoratrici e i lavoratori del Mezzogiorno. Il Pnrr, per il Partito Democratico, è ritenuto una occasione unica per ‘modernizzare’ il Paese e colmare il divario Nord-Sud. Ma a questo bisogna affiancare interventi e politiche strutturali che rafforzino il Recovery Plan, con al centro altri punti come “scuola, sanità, imprese, mobilità”. 

Con il “manifesto” si prevede di continuare a investire nella sanità pubblica portando la spesa in sanità al 7% del Pil. E grande attenzione viene data anche all’ambiente, con l’insediamento nel Mezzogiorno una rete di grandi poli di formazione su rinnovabili e transizione verde; alla siccità, prevedendo un piano nazionale per acqua e siccità; e ai rifiuti, puntando al traguardo del ciclo integrato.

Il documento si concentra pure su sicurezza e legalità e un capitolo è dedicato all’insularità, “prevedendo, tra l’altro – spiega Barbagallo – di effettuare una stima dei costi derivanti dall’insularità e individuare i settori su cui agire con interventi compensativi, a partire da sanità, scuola e università, trasporti e continuità territoriale, energia”.

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