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VIDEO | Governo Meloni, i ministri al Quirinale per il giuramento

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È iniziata al Quirinale la cerimonia per il giuramento del nuovo governo della Repubblica italiana alla guida del Premier Giorgia Meloni, prima donna alla guida di un esecutivo nella storia italiana.

Durante la cerimonia, i ministri hanno sfilato davanti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per poi giurare “nelle sue mani”. Accanto al Capo dello Stato, la neo-premier, Giorgia Meloni. Il “film” del giuramento si è chiuso con le telecamere fisse sulla Costituzione aperta alla pagina dell’articolo 93: “Il Presidente del Consiglio dei Ministri e i Ministri, prima di assumere le funzioni, prestano giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica”. Un’inquadratura simbolica che sintetizza il senso stesso del rituale del giuramento.

Un rito codificato, scandito dalle norme della Carta. Il giuramento del nuovo governo Meloni si è snodato tra parole e firme che contano, con gli sguardi e le movenze più ingessate per chi tradisce l’emozione della prima volta e chi mostra più disinvoltura, avendo già prestato giuramento in passato. La prima a farlo, senza leggere, è stata ovviamente la neo premier Giorgia Meloni. Le strette di mano con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e con il neo premier Giorgia Meloni chiudono il passaggio di ogni singolo ministro, dopo la formula di rito: “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”.  

Note di colore: ministri donna in bianco, Salvini si perde la penna. Prevale il bianco tra i ministri donna. Due tailleur bianchi, quelli di Maria Elisabetta Alberti Casellati e di Alessandra Locatelli, spiccano in prima fila. Subito dietro, Daniela Santanché e Anna Maria Bernini sfoggiano due eleganti tailleur pantalone nero con due camicie, sempre bianche. Tailleur nero anche per Eugenia Roccella, che, a differenza delle colleghe che le siedono accanto, non sceglie il bianco ma una blusa di seta a pois. Marina Calderone, neo responsabile del Lavoro, ha scelto il nero, come la maggior parte dei ministri presenti nel salone delle feste. Qualche abito blu scuro – ne sfoggia uno Francesco Lollobrigida, tra gli altri – mentre ha scelto il grigio il responsabile dello Sport Andrea Abodi.

Il giuramento della premier e dei vice al Quirinale: Giorgia Meloni avanti tutta, Antonio Tajani con una semi impercettibile incertezza, Matteo Salvini in modalità adrenalina. Meloni ha recitato le parole di prammatica a memoria, senza guardare il testo. Antonio Tajani, da neo capo della diplomazia italiana, preferisce andare sul sicuro e legge, anche se rischia di sfuggirgli un avverbio, prontamente recuperato. Anche il titolare delle Infrastrutture, Matteo Salvini guarda il testo, almeno all’inizio, ma è al momento della firma che “sbanda”: lascia la penna dorata quirinalizia, che rotola per un po’ in direzione Mattarella, per inforcare gli occhiali e, recuperata la penna, posizionare la firma nello spazio dedicato. Quindi, stretta di mano con il Capo dello Stato, e, con entrambe le mani, con Giorgia Meloni.

 

 

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