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Alfredo Cospito resta al 41 bis, il medico: “Con il carcere duro morirà”

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”Alfredo Cospito è stato trasferito ieri nel carcere di Opera, ma questo non ha cambiato assolutamente il regime carcerario del detenuto”. Lo ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nel corso di una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Interni Matteo Piantedosi e il ministro della Giustizia Carlo Nordio.La scelta” di trasferirlo ”è stata fatta perché il carcere di Opera ha la struttura sanitaria più efficiente tra le carceri di Italia”, ha spiegato Tajani. L’uomo si trova in carcere da dieci anni perché condannato per aver gambizzato, nel 2012, l’amministratore delegato di Ansaldo nucleare, Roberto Adinolfi. Da sempre, almeno dal 1996, è ritenuto dagli investigatori uno degli elementi di spicco del mondo anarchico torinese. Ha iniziato lo sciopero della fame per protestare contro il carcere duro (il 41 bis).


L’avvocato della vittima di Alfredo Cospito: “Lo ha gambizzato, ma il 41 bis è inutile”


Il medico. Penso che Alfredo Cospito abbia pochi giorni di vita, non do la sua morte come imminente, ma se il digiuno non viene interrotto è fatale che sia così”. Lo dice la dottoressa Angelica Milia, 64 anni, medico di fiducia dell’anarchico, sottoposto al regime speciale di 41-bis, in un’intervista telefonica con Luigi Manconi e pubblicata su “La Stampa”. ”Quanto siano compromesse le sue condizioni cliniche appare già al primo sguardo - aggiunge -. È il complessivo aspetto fisico che va osservato, prima di qualsiasi esame clinico e di laboratorio: una persona emaciata, consunta, pallida, dalla postura incerta, costretta alla sedia a rotelle”. La caduta nella doccia ”è la conseguenza inevitabile di un quadro generale di drammatica debolezza”, spiega.

”Ogni organismo risponde in maniera differente, dunque qualsiasi previsione può essere fallace – continua – ciò che temo è lo squilibrio ionico del plasma, che riguarda il potassio, il sodio, il cloro e altro e che può generare aritmie cardiache gravi suscettibili di portare alla morte. Un altro pericolo molto grave sono le infezioni, esterne o interne all’organismo, dovute alla riduzione delle gamma-globuline e dei globuli bianchi. Anche perché ha una pelle ormai assai sottile e questo costituisce uno schermo fragile rispetto alle possibili infezioni: sia quelle da contatto sia quelle legate al decadimento fisico, come una atrofia mucosa gastrica o la micosi alla bocca, che ho già dovuto curare”.

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