Domenica 8 e lunedì 9 giugno gli italiani saranno chiamati a votare su cinque referendum abrogativi: quattro riguardano il mondo del lavoro, uno la legge sulla cittadinanza. I seggi saranno aperti domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. Ogni elettore riceverà cinque schede, una per ciascun quesito, facilmente riconoscibili grazie ai diversi colori.
Scheda verde: propone l’abrogazione della norma che impedisce il reintegro per i lavoratori assunti dopo il 7 marzo 2015, in caso di licenziamento ingiustificato, limitando oggi il rimedio al solo indennizzo economico compreso tra 6 e 36 mensilità.
Scheda arancione: chiede di eliminare il limite massimo di 6 mensilità di risarcimento per i licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese (fino a 15 dipendenti), che oggi hanno un trattamento più favorevole per i datori di lavoro rispetto alle imprese più grandi.
Scheda grigia: mira ad abrogare la norma che consente la stipula di contratti a termine fino a 12 mesi senza indicare una causale, ripristinando l’obbligo di motivazione già dal primo giorno.
Scheda rossa: propone di abrogare parzialmente la norma che esclude la responsabilità solidale del committente nei casi di infortuni sul lavoro o malattie professionali subiti da lavoratori dell’impresa appaltatrice o subappaltatrice, quando derivano da rischi specifici dell’attività delle imprese appaltatrici.
Scheda gialla: vuole ridurre da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale richiesto agli stranieri extracomunitari per presentare domanda di cittadinanza italiana, equiparandoli ai cittadini dell’Unione Europea.
Essendo referendum abrogativi, si vota Sì per cancellare la norma esistente, e No per mantenerla. Affinché l’esito sia valido, è necessario il raggiungimento del quborum: deve votare almeno il 50% più uno degli aventi diritto. In caso contrario, anche se il Sì prevalesse, la consultazione non produrrebbe effetti e le norme in vigore resterebbero tali.
Chi può votare e dove. Hanno diritto al voto tutti i cittadini italiani maggiorenni. Si può votare: nella sezione del proprio comune di residenza; in un comune diverso per motivi documentati (lavoro, studio, salute), previa richiesta che si doveva inoltrare entro il 5 maggio; all’estero, se iscritti all’AIRE, in una sezione consolare o per corrispondenza.
Per votare è necessario presentarsi con: un documento di identità valido (carta d’identità, passaporto, patente, o ricevuta della richiesta di CIE); la tessera elettorale.
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