Si è sentito denigrato e screditato Alessandro Di Battista. Il popolare esponente del M5s è uno dei pilastri della prima ora ma non nasconde di avercela con chi parla male di altri quando non sa fare altro che “genuflettersi davanti al padrone”.
“Da quando sono uscito per mia scelta dal Parlamento – scrive su Facebook – hanno, costantemente, provato a denigrarmi. Mi hanno diffamato, hanno screditato il mio lavoro abituati evidentemente a ex-parlamentari che si fanno piazzare nelle partecipate di Stato. Hanno provato a irridere le posizioni politiche che io e migliaia di altre persone abbiamo preso e l’hanno fatto coloro che l’unica posizione che conoscono è la genuflessione davanti ai loro padroni.”.
“Il 14 ottobre scorso abbiamo pubblicato un’agenda politica con linee e posizioni chiare. Un programma per i prossimi 10 anni che sappia farsi carico delle sofferenze degli ultimi e della sempre più fragile classe media prima che politici senza scrupoli e interessati solo ad effimere posizioni di potere cavalchino rabbia e paure provando a dividere la pubblica opinione con consuete guerre tra poveri”.
Negli ultimi mesi, per le sue posizioni è stato definito “eretico” e “dissidente”. È stato detto pure che le idee di Di Battista fossero minoritarie e che fosse emarginato. “Si pubblichino i voti che ciascuno dei 30 delegati nazionali ha ottenuto. Perché è giusto conoscere il peso specifico delle idee di coloro che sono stati scelti e per smetterla una volta per tutte di definire ‘dissidenti’ coloro che, su molti aspetti, hanno il solo torto di non aver cambiato opinione.