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VIDEO|Blitz antimafia a Catania, estorsioni e riciclaggio: i nomi degli arrestati

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In quindici sono finiti agli arresti nel blitz antimafia dei carabinieri di Catania che hanno smantellato il clan di Picanello, legato alla famiglia mafiosa Ercolano – Santapaola. Tra questi anche Carmelo Salemi, ritenuto il boss dell’organizzazione criminale dopo gli arresti del 2017. All’epoca infatti, nel corso della operazione “Orfeo”, era finito in manette Giovanni Comis, fino ad allora reggente del sodalizio mafioso dello storico quartiere. Dopo la carcerazione, la “famiglia” si era riorganizzata con dei nuovi vertici ma un altro duro colpo è arrivato.

Le indagini avrebbero ricostruito i nuovi ruoli e i rapporti degli affiliati individuando, oltre a Salemi, anche Giuseppe Russo e Vincenzo Scalia come organizzatori. “Le attività di indagine – spiegano gli investigatori – hanno consentito di riscontrare l’esistenza di soggetti esercenti attività economiche, quali Andrea Consoli (indagato per concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio, destinatario di misura cautelare in carcere) e Carlo Concorso (indagato per trasferimento fraudolento di valori in concorso e riciclaggio, destinatario di misura cautelare dell’obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria)”.

I due, secondo i militari, erano “interessati a stringere rapporti sempre più intensi non solo con gli affiliati, ma con i vertici dell’organizzazione ed in particolare con Giovanni Comis, tornato in libertà da alcuni mesi, al fine di ottenere utilità in cambio della loro disponibilità a custodire il patrimonio accumulato dai mafiosi, nascondendone l’origine illecita negli affari loro riconducibili per sottrarlo ad eventuali misure di prevenzione patrimoniali”.

Dalle ricostruzioni sarebbe emerso che Consoli custodiva 500.000 euro di provenienza illecita ricevuti da Comis “nonchè il reimpiego di altro denaro sporco posto in essere dallo stesso Comis mediante l’intestazione fittizia ad una società riconducibile al citato Concorso della proprietà di un immobile di tre piani ubicato nel quartiere Picanello di Catania, successivamente rivenduto a terzi”.

Di particolare rilievo il sequestro preventivo della “Q Factor Records s.a.s.”(etichetta discografica catanese di diversi noti cantanti neomelodici) intestata ad uno dei due figli di Comis, quale socio accomandatario, e a Consoli, socio accomandante, ma riconducibile allo stesso Comis. Il gip ha deciso per il sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di circa 1 milione di euro, costituito dalla somma di 500.000 euro presente su conti correnti o depositi o su qualsiasi altro tipo di rapporto bancario intestato o cointestato “o comunque riconducibile al consoli, nonché dalla citata società denominata ‘Q Factor Records s.a.s.’ e da un’abitazione sita in Augusta contrada Costa Saracena intestato alla moglie del Comis”.

Nei confronti di uno dei destinatari della misura cautelare, risultato essere all’estero, sono stati attivati i canali di cooperazione internazionale di polizia ai fini dell’esecuzione del provvedimento mentre un altro soggetto è tuttora attivamente ricercato.

In carcere:

1.      CARUSO Andrea, nato a Catania il 24.12.1981;

2.      COMIS Giovanni, nato a Catania l’1.6.1963;

3.      CONSOLI Andrea, nato a Catania il 29.1.1977;

4.      FRAZZETTA Giovanni, nato a Catania il 28.12.1968;

5.      FRAZZETTA Marco, nato a Catania il 19.10.1970;

6.      RUSSO Giuseppe, nato a Catania il 27.7.1976;

7.      SALEMI Carmelo, nato a Catania l’1.1.1969;

8.      SCALIA Vincenzo Santo, nato a Catania l’1.11.1960;

9.      TESTA Francesco, nato a Catania il 17.6.1975;

 

Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e di dimora:

1.      CONCORSO Carlo, nato a Catania il 4.8.1973;

2.      PUGLISI FOSCOLO Ugo, nato a Catania il 21/01/1982;

3.      PUGLISI FOSCOLO Veronica, nata a Catania il 14.6.1979;

4.      VENEZIANO Rudy, nato a Acqui Terme (AL) il 15.12.1979,

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