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I finanzieri del Comando di Palermo hanno sequestrato tre società di recupero crediti con sede a Palermo, Messina e Riccione facendo luce su un presunto giro di tangenti a dipendenti pubblici per l’accesso abusivo alle banche dati. Sono sedici in tutto gli indagati. Secondo gli investigatori, sarebbero circa seimila gli accessi abusivi effettuati dal funzionario infedele dell’Inps di Palermo (già sospeso) nei confronti di oltre 800 utenti.
La segnalazione è partita dalla struttura Audit dell’Inps, a ricostruire le operazioni illecita ci hanno poi pensato i Baschi Verdi. In particolare, i titolari delle due società, una con sede a Palermo e un’altra a Riccione, avrebbero corrotto il dipendente dell’Inps che prestava servizio nel capoluogo siciliano per ottenere informazioni riservate sulle posizioni lavorative e contributive di ignari utenti dell’ente previdenziale, nei cui confronti avevano ricevuto da terzi l’incarico di recuperare dei crediti. In cambio il pubblico funzionario avrebbe ricevuto circa 17mila euro. Oltre alle tre società, sono state sequestrate disponibilità finanziarie per un valore di oltre 77 mila euro, pari al profitto delle ipotizzate condotte corruttive.
