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Ars, Barbagallo: “Norma salva ineleggibili? Manderemo le carte in Procura”

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“Sulla norma-vergogna scritta e votata da ineleggibili per salvare la poltrona, all’Ars si è superato ogni limite. Per quel che mi riguarda la vicenda ha assunto connotazioni volte ad integrare specifiche fattispecie di reato”. Così il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, questo pomeriggio esponendo la sua relazione nel corso della direzione regionale Dem, convocata dal presidente Antonio Ferrante. L’organismo è stato convocato dieci giorni fa anche per fare il punto in vista dei prossimi appuntamenti in programma entro la fine dell’anno e delle elezioni, Amministrative ed Europee, che si terranno l’anno prossimo.

Nella relazione, il segretario ha toccato vari argomenti tra cui il nodo rappresentato da una legge finanziaria regionale “senza sbocchi e senza investimenti”. Presenti – oltre a vari componenti della segreteria regionale – anche parlamentari regionali e nazionali, alcuni collegati da remoto. “Ritengo che ci sia un evidente disegno criminoso – prosegue Barbagallo – da parte dei diretti interessati che utilizzano la funzione legislativa con una sprezzante spregiudicatezza volta esclusivamente a garantire non un interesse personale, ma ‘personalissimo’”.

“Si va dal presidente della commissione bilancio che anziché occuparsi di materia di ‘bilancio’ fa inserire nella sua commissione una norma ordinamentale che lo salverebbe dalla decadenza definitiva. Per non parlare, poi, della norma di interpretazione autentica che sarebbe meglio definire una ‘bugia autentica’ e cioè che le ssr non sono enti strumentali della Regione quando è evidentissimo il contrario. Ce n’è abbastanza, manderemo le carte in Procura perché siamo in presenza di soggetti che in attesa di un giudizio di secondo grado intendono modificare le regole del gioco in corsa, ritenendosi assolutamente al di sopra delle leggi”.

“Una manovra vuota, senza anima – afferma Barbagallo – che non prevede investimenti, trascura il sistema sanitario pubblico, l’ambiente, il territorio e le fasce sociali più in sofferenza. Ci aspettavamo norme sul tema dell’acqua e dei rifiuti ma anche su questo c’è il silenzio da parte di un governo inerte e inadeguato. Così come non giunge conforto sul sistema del trasporto pubblico, andato in tilt quest’estate – conclude – e non basta il pannicello caldo, l’ennesimo, di rivitalizzare l’Ast”.

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