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Rivolta al centro di accoglienza: incendi e sassaiole contro la polizia

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È una rivolta in piena regola quella attuata stanotte al centro di accoglienza per migranti del Villaggio Mosè, ad Agrigento. Numerosi ospiti della struttura, sembrerebbe perlopiù tunisini, avrebbero hanno messo in atto un piano per “evadere” dalla quarantena probabilmente disposta per prevenire i contagi da Coronavirus.

A darne notizia, il segretario generale della Federazione sindacale della Polizia di Stato, Walter Mazzetti. “Questa notte – racconta – si è verificata l’ennesima rivolta di migranti, ad Agrigento. Gli ospiti del centro di accoglienza di viale Cannatello al Villaggio Mosè hanno appiccato un incendio, aggredito i poliziotti con un lancio di oggetti di ogni genere ferendone tre, prima di allontanarsi nonostante fossero in quarantena“.

“Queste vicende – aggiunge – si verificano con una frequenza allarmante ma sono ormai vissute come fossero normali, è inaccettabile. (…) Ciò che più ci preme è l’apparente assoluta indifferenza per le condizioni di lavoro in cui operano le forze dell’ordine in questo settore”.

Ovunque, in queste strutture i migranti rifiutano di rimanere in quarantena. Le rivolte e le fughe di massa sono continue, e noi non siamo numericamente in grado di affrontarle, ne’ abbiamo protocolli chiari in tal senso. Rischiamo sistematicamente il massacro – conclude Mazzetti –  mentre vengono commessi reati gravissimi“.

 

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