Si è aperto un universo con i 20 arresti effettuati stanotte a Palermo ai danni della famiglia mafiosa del Borgo Vecchio. A finire in manette ad opera degli uomini del Comando provinciale di Palermo, esponenti di spicco del clan capeggiato da Angelo Monti e il fratello Girolamo.
Tra le svariate attività illecite emerse dall’indagine e le ingerenze nel tessuto economico e sociale del capoluogo, ci sarebbero anche interferenze nel mondo calcistico legato alla tifoseria e degli ultras del Palermo Calcio. La società però, sottolineano gli investigatori, è estranea a qualsiasi coinvolgimento.
Si tratterebbe di una interferenza doppia considerato che lo Stadio Barbera ricade in una zona di confine appartenente ai mandamenti mafiosi di Resuttana e San Lorenzo – Tommaso natale.
Dalle indagini, infatti, pare che i vertici della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio abbiano fatto pressioni per evitare contrasti tra gruppi ultras ed evitare scontri. Questi, infatti, sarebbero stati fonte di grattacapi per uno storico capo ultrà rosanero, elemento di contatto fra Cosa nostra e il variegato mondo del tifo organizzato cittadino.
Non solo estorsioni e ingerenze perfino nella festa della santa patrona del quartiere, quindi, ma anche ramificazioni all’interno del tifo organizzato.