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VIDEO| Mafia, maxi sequestro di beni a boss di Cosa nostra trapanese

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Beni per un valore di circa 500mila euro sono stati sequestrati dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Trapani a Michele Lombardo, arrestato il 10 maggio 2017 nell’ambito dell’indagine ‘Visir’ e condannato dalla Corte d’Appello di Palermo a 8 anni e 20 giorni di reclusione per l’appartenenza alla famiglia mafiosa di Marsala del mandamento di Mazara del Vallo.

I militari hanno dato esecuzione a un provvedimento emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani su richiesta della Procura distrettuale antimafia di Palermo. La misura trae origine dalle attività condotte dal Ros sul mandamento di Mazara del Vallo e, in particolare, sulla famiglia di Marsala, al tempo capeggiata da Vito Vincenzo Rallo secondo le direttive del boss latitante Matteo Messina Denaro.

Le indagini hanno permesso di ricostruire gli assetti di vertice della famiglia, fornendo “importanti elementi sul suo collocamento baricentrico nelle relazioni criminali tra le province di Trapani e Palermo e rilevanti riscontri sulla costante operatività del latitante”. L’attività investigativa, che ha già portato a condanne per oltre 173 anni di carcere nei confronti dei diversi imputati, ha consentito di documentare che Lombardo “in qualità di affiliato a Cosa nostra trapanese, attraverso rapporti privilegiati e fiduciari con numerosi esponenti anche di vertice della famiglia Marsala e del mandamento di Mazara del Vallo”, si sarebbe occupato della gestione delle attività illecite sul territorio e del mantenimento dei detenuti”.

Secondo gli investigatori, inoltre, l’uomo avrebbe avuto un ruolo di rilievo nel sostegno logistico alla latitanza di Antonino Rallo, allora al vertice della famiglia di Marsala. I sigilli sono scattati per una società che opera nel settore dell’edilizia (movimento e trasporto terra), 21 mezzi d’opera e diversi rapporti bancari, per un valore pari a circa cinquecentomila euro.

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