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Petrolchimico, Lukoil cede l’impianto di Priolo a Goi Energy

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Litasco, controllata al 100% da Lukoil, ha raggiunto un accordo con G.O.I.Energy limited per l’acquisizione di Isab da parte di quest’ultima. L’operazione, si legge in una nota, è soggetta al verificarsi di alcune condizioni sospensive relative, tra l’altro, all’ottenimento delle autorizzazioni da parte di tutte le autorità competenti, incluso il governo italiano. La conclusione dell’operazione finanziaria è prevista entro la fine di marzo 2023. Isab è un complesso petrolchimico che combina impianti di raffinazione, gassificazione e cogenerazione di energia elettrica ed è costituito da tre siti produttivi interconnessi.

L’acquisizione di Isab da parte di Goi Energy, che costituisce una delle più importanti operazioni nel settore energetico europeo, si legge in una nota, “assicura la continuità operativa della raffineria, un tema di importanza cruciale per l’economia italiana a livello nazionale e per l’economia locale della Sicilia. Con un profondo impatto positivo sulla comunità locale, l’accordo salvaguarda i posti di lavoro nella raffineria e promuove la salute e la sicurezza nell’ambiente di lavoro”. Nell’ambito dell’operazione, Bonelli Erede ha agito come consulente legale di Goi Energy, mentre Ernst & Young ha agito come consulente finanziario.

Soddisfatto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani:Sono lieto che la vicenda Lukoil, grazie all’assiduo impegno del governo nazionale, abbia trovato una soluzione definitiva che è riuscita a mettere insieme l’aspetto relativo all’attività aziendale, grazie alla dichiarazione di sito di interesse nazionale, e quello dell’individuazione di un acquirente privato che ha offerto le idonee garanzie per la prosecuzione dell’attività che garantisce un indotto di più di diecimila lavoratori. La Regione Siciliana – aggiunge – è stata sempre accanto al governo nazionale nel sostenerne l’impegno e nell’offrire ulteriori e aggiuntive misure di sostegno finanziario per l’eliminazione dello stato di crisi, trovando nel ministro Urso un valido e autorevole interlocutore”.

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