Diciassette progetti di riqualificazione, restauro e manutenzione in altrettanti edifici ed aree del centro storico per una spesa complessiva di 90 milioni di euro. È quanto prevede il “Contratto Istituzionale di Sviluppo” per il Centro storico di Palermo sottoscritto oggi in videoconferenza dal sindaco Leoluca Orlando con la sottosegretaria ai Beni culturali ed attività culturali Anna Laura Orrico, insieme a rappresentanti della Regione e dell’Università anch’essi titolari di alcuni interventi, e alla presenza dei rappresentanti della Presidenza del Consiglio, del Ministero per il Sud, del Ministero dello Sviluppo Economico, dell’Agenzia per la Coesione, del Prefetto Giuseppe Forlani e dell’assessore Maria Prestigiacomo i cui uffici hanno coordinato l’attività di tutti gli enti coinvolti a livello territoriale.
La firma del Contratto dà materiale avvio al programma di interventi, la cui attuazione, che è affidata ad Invitalia presente oggi all’incontro, dovrà avvenire in tempi brevissimi, dovendo arrivare alla conclusione dei lavori entro il 2025. Gli interventi saranno focalizzati su aree ed edifici pubblici, escludendo possibilità di esproprio di beni privati. L’obiettivo complessivo è quello di rafforzare la presenza culturale, socioassistenziale, ricettiva e turistica, mediante il recupero e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente.
Il piano prevede la divisione degli interventi in quattro aree, che non corrispondono con quelle dei mandamenti storici: Kalsa, Ballarò, Piede Fenicio e Teatro Massimo. Un gruppo di progetti sarà poi finalizzato ad interventi “dematerializzati” per il potenziamento e per la fruibilità del sistema museale cittadino.
“Il Centro storico – ha affermato il sindaco Leoluca Orlando – negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso divenuto il più ‘periferico’ e marginale dei quartieri di Palermo è stato simbolo di degrado, conseguenza della speculazione e di scellerate scelte urbanistiche che ne avevano determinato lo spopolamento. Oggi è simbolo di una possibilità di sviluppo e rinascita civile, sociale ed economica che ha al centro la tutela e la valorizzazione del proprio patrimonio storico, artistico e culturale”.
“Questo programma – aggiunge – ricalca l’impostazione che questa Amministrazione ha dato al proprio intervento, già a partire dagli anni ’90: il recupero funzionale del patrimonio edilizio esistente e la riqualificazione degli spazi, con le Culture in ogni loro sfaccettatura al centro delle politiche di sviluppo. Oggi questo intervento conferma i risultati che si possono raggiungere quando vi è dialogo e collaborazione fra le Istituzioni tanto a livello locale, con la Regione e l’Università, quanto a livello nazionale”.
Il dettaglio degli interventi, prevede, nel primo “distretto” progetti per complessivi 29 milioni di euro. Fra questi spiccano un corposo intervento a piazza Magione, con il restauro del Convento della Sapienza e diversi interventi di rifacimento delle pavimentazioni in vie e piazze del quartiere, nell’ottica della loro futura pedonalizzazione e fruizione pubblica. Sono poi previsti, anche con l’intervento della Sovrintendenza regionale, interventi di restauro del Convento delle Carmelitane Scalze, dello Spasimo e del Convento della Gancia.
Nell’area di Ballarò, dove sono previsti complessivamente progetti per poco meno di 14 milioni, gli interventi si focalizzeranno soprattutto sul restauro di Palazzo Marchesi e del Palazzo Fiumetorto Giallongo. Anche qui una serie di interventi sulle pavimentazioni e sui servizi a rete sarà poi finalizzato alle pedonalizzazioni e alla fruizione pubblica. L’area del cosiddetto “Piede Fenicio”, inclusa fra i corsi del Kemonia e del Papireto vedrà l’impegno di 19 milioni, in gran parte lungo e attorno al Cassaro.
Particolarmente suggestivo il progetto che riguarda il complesso di Palazzo Gulì e del Museo Riso (quest’ultimo a cura della Regione Siciliana) che permetterà di realizzare un collegamento ciclopedonale fra Piazza Bologni e Piazza del Gran Cancelliere. Tre progetti saranno poi finalizzati alla valorizzazione del percorso Unesco Arabo-Normanno dall’area retrostante la Cattedrale, lungo tutto il Cassaro.
Ultima area oggetto dell’intervento sarà quella prossima al Teatro Massimo: poco meno di 22 milioni concentrati in 5 interventi, fra cui il più corposo (12,5 milioni) è quello che prevede il restauro dell’ex Collegio di San Rocco, oggi sede di facoltà universitarie, che sarà riconvertito, per le parti non utilizzate dall’Università, con finalità espositive e museali. Sempre in quest’area, sarà recuperato l’ex Convento di San Basilio, destinato a diventare la “Casa delle culture” della città.
Un ultimo gruppo di progetti prevede interventi “immateriali” per il potenziamento del sistema museale: 6 milioni destinati alla creazione di un “Sistema museale integrato” con percorsi didattici multimediali e virtuali, la realizzazione di mostre itineranti sulla Sicilia Greca ed infine interventi a sostegno delle imprese di servizi culturali.