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Vaiolo delle scimmie, si pensa alla quarantena: ecco la circolare del ministero

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Aumentano i casi di vaiolo delle scimmie in Italia e il Ministero della Salute ha varato una nuova circolare con cui sono state aggiornate le informazioni sulla gestione dei casi, dei contatti stretti e sui test (leggi QUI). Il vaiolo delle scimmie, si legge, può essere trasmesso a chiunque, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, attraverso il contatto con fluidi corporei, contatto con le lesioni o oggetti condivisi.

Cosa fare se si è positivi al vaiolo delle scimmie. I casi devono essere isolati fino alla caduta delle croste dell’eruzione cutanea, che indica la fine dell’infezione. In presenza di segni e sintomi che non richiedono ricovero, il caso confermato – se le condizioni abitative e igienico-sanitarie lo consentono – può essere seguito al domicilio secondo le procedure definite a livello locale, in regime di isolamento anche rispetto ai conviventi ed eventuali altre persone che prestano assistenza. Il soggetto dovrà essere informato circa il rispetto di tutte le misure igienico- comportamentali da attuare al fine di prevenire la diffusione della malattia ad altre persone. Un caso di MPX deve essere monitorato quotidianamente dal Dipartimento di prevenzione territorialmente competente (tramite telefonate).

I casi devono:  rimanere in isolamento in stanza dedicata, quando sono a casa; utilizzare oggetti domestici dedicati (vestiti, lenzuola, asciugamani, utensili per mangiare,  piatti, bicchieri), che non devono essere condivisi con altri membri della famiglia; evitare il contatto con persone immunocompromesse fino alla guarigione dell’eruzione  cutanea; evitare contatti stretti o intimi (abbracci, baci, contatti prolungati faccia a faccia in spazi chiusi)  con altre persone fino alla completa guarigione dell’eruzione cutanea; provvedere ad un’accurata igiene delle mani e respiratoria (per il caso e per tutti i membri della  famiglia); utilizzare una mascherina chirurgica in caso di contatto con altre persone; astenersi dall’attività sessuale fino alla caduta delle croste.

I casi devono essere consapevoli che l’uso del preservativo da solo non può fornire una protezione completa contro l’infezione da MPXV, poiché per la sua trasmissione è necessario il contatto con le lesioni cutanee; lasciare la propria abitazione solo temporaneamente (per recarsi a visite mediche e per effettuare esercizio fisico necessario per la propria stabilità mentale), a condizione che si indossi una mascherina chirurgica e che l’eruzione cutanea sia coperta (vestiti con maniche e pantaloni lunghi); evitare il contatto con qualsiasi mammifero da compagnia, in particolare con i roditori e lagomorfi da compagnia (topi, ratti, criceti, gerbilli, porcellini d’India, scoiattoli, conigli, ecc.).

Eventuali contatti recenti con questi animali domestici devono essere registrati e riportati alle autorità veterinarie al fine di garantire la possibilità di mettere in quarantena e testare animali con sintomi potenzialmente riferibili a MPX (febbre, mancanza di appetito, tosse, secrezioni nasali o croste, congiuntivite, eruzioni cutanee come pustole e vescicole, in particolare sulle orecchie e intorno alle labbra.

Tracciamento dei contatti. Il tracciamento dei contatti permette la rapida identificazione di nuovi casi, di interrompere la trasmissione del virus e contenere l’epidemia. Permette, inoltre, di identificare precocemente e gestire eventuali contatti a rischio più elevato di sviluppare una malattia grave. Nella ricerca dei contatti vanno considerati diversi contesti, tra cui famiglia, posto di lavoro, scuola/asilo nido, contatti sessuali, assistenza sanitaria, trasporti, sport, incontri sociali e qualsiasi altra interazione ricordata. Gli elenchi delle presenze, le liste passeggeri, ecc. possono essere ulteriormente utilizzati per identificare i contatti. La ricerca dei contatti deve iniziare il prima possibile dopo la conferma di un caso di MPX. Se la conferma di laboratorio non avviene in tempi brevi, la ricerca dei contatti deve essere presa in considerazione anche per i casi probabili di MPX.

Contatti stretti. I contatti stretti devono essere identificati il prima possibile e informati della loro esposizione e del rischio di sviluppare l’infezione. Devono inoltre essere istruiti sui sintomi della MPX e del momento in cui i sintomi possono comparire.

I vaccini attualmente disponibili contro il virus del vaiolo possano garantire una certa efficacia anche nei confronti della malattia del vaiolo delle scimmie, sebbene i dati a supporto di tale ipotesi al momento siano ancora limitati. Per questo motivo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha emanato delle raccomandazioni ad interim circa il loro utilizzo nell’attuale contesto epidemico. Secondo l’OMS: la vaccinazione di massa per il vaiolo delle scimmie, al momento, non è richiesta né raccomandata.

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