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Caos vaccini e nuovo ospedale a Siracusa. Ma al suolo servono più cure e finanziamenti | EDITORIALE

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L’allarme generalizzato sui vaccini antiCovid (sicuri, non si sicuri, quali effetti collaterali?) esploso all’improvviso, non può non preoccupare chi ha già assunto le prime dosi e si accinge alla seconda. In questo clima di paura, occorre tenere i nervi saldi, non lasciarsi prendere dal panico, avere fiducia nel servizio sanitario e nei comitati tecnici scientifici sanitari che hanno la responsabilità di verifiche approfondite sui vaccini per garantire la massima sicurezza della salute. C’è chi sostiene che la prima autentica prevenzione debba partire dal suolo, dalla sua cura per evitare inquinamenti che potrebbero favorire l’espandersi del virus.

L’idea non è nuova, ma deve tenersi in considerazione, soprattutto per quei territori che sono lasciati nell’incuria e che necessitano di riqualificazione per il bene dei loro abitanti, di ossigenazione dell’aria con appositi impianti di alto livello tecnologico, nell’ambito di un programma di interventi necessariamente a lungo termine, non meno di un periodo iniziale decennale e con finanziamenti a tappeto. La Sicilia istituzionale è pronta ad assumersi l’incarico di tali interventi ? Intanto, sarà necessario sapere se tra i tremila emendamenti (se non è un record, poco di manca) sulla Finanziaria regionale ci sia quello che riguarda la riqualificazione del territorio isolano con previsione di spesa per l’installazione di impianti di energia rinnovabile.

È interessante l’annuncio del governatore Musumeci dello stanziamento di 200 milioni di euro, facente parte del paco investimenti del Ministero, per la costruzione a Siracusa di un ospedale, come uno dei primi obiettivi della Regione Sicilia. Nello Musumeci precisa che l’Azienda sanitaria provinciale di Siracusa è stata autorizzata a sostenere le spese di progettazione, anticipando tutte le risorse necessarie che “quella dell’ospedale è una sfida che unisce tutti i livelli di governo, dal Comune al governo centrale, e tutti devono essere impegnati con lo stesso spirito positivo finora mantenuto”.

Ma con la priorità al progetto per il nuovo ospedale, non dovrà venir meno la riqualificazione del territorio siciliano, iniziando dalla tutela e rinfoltimento boschivo sin da ora, con la vigilanza forestale contro gli estivi ed annuali vandali incendiari che distruggono l’ambiente, come accade puntualmente a San Martino e in altre zone collinare e boschive, e con l’avvio, d’intesa col governo centrale, di un programma di investimenti per gli impianti tecnologici di ossigenazione. C’è, inoltre, da aggiornare il piano di scarica-rifiuti, e che coinvolga la Regione e i Comuni quale interesse, anch’esso prioritario, per la salute pubblica.

Oggi parliamo tanto di impermeabilizzazione, salinizzazione, purificazione dell’acqua, inquinamento dell’ambiente naturale, e di uso eccessivo di fertilizzanti e pesticidi, per sottolineare che il territorio “malato” pone tutti in pericolo di salute. Sono termini entrati ormai nell’uso comune che meritano la massima e responsabile attenzione da parte dei nostri amministratori comunali e rappresentanti governativi, e che si risponda a “come”  organizzarsi per rispondere a tutte le esigenze; più “come” che “quanto” a difesa della via e salute collettiva.

 

 


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