Hanno dato fuoco a dei materassi per protesta, poi trenta migranti si sono dati alla fuga. Ingenti i danni causati alla struttura. Per fortuna nessuno dei 120 ospiti è rimasto ferito, tra loro anche venti minorenni. Adesso prefettura e questura dovranno provvedere alla ricollocazione in altri centri di accoglienza.
“Ci vuole più attenzione verso una particolare categoria di immigrati, quelli tunisini, che scappano dai propri paesi non per fame ma per mettere in atto attività a delinquere”, dice il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna. Poi l’appello alle forze dell’ordine: “La quarantena, che scatta dopo il contatto con soggetti positivi al Covid, li costringe a stare troppo a lungo in isolamento. È chiaro che i disordini si creano solo quando in struttura arrivano ceppi di migranti di nazionalità tunisina. Va studiata al più presto una soluzione”.