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Terremoto in Turchia, esplosione a un gasdotto. Erdogan: “2818 edifici crollati”

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Dopo le due violente scosse di terremoto che hanno colpito la Turchia nella notte, è stata registrata un’esplosione a un gasdotto nella provincia meridionale di Hatay. Lo ha riferito l’agenzia di stampa turca Ihlas, che cita l’operatore Botas, secondo cui sono stati sospesi i flussi di gas verso le province di Gaziantep, Hatay e Kahramanmaras.

“È stato il terremoto più forte dal 1939”. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan intervenendo a una riunione di governo dopo il potente terremoto che ha colpito il sud della Turchia. Almeno ”912 dei nostri cittadini hanno perso la vita e 5.385 persone sono state ferite”, ha aggiunto, sottolineando che finora sono state ”2.470 le persone estratte dalle macerie”. Almeno ”2.818 gli edifici crollati”. Erdogan ha poi riconosciuto il lavoro ”incessante” che stanno effettuando i soccorritori.

”Continuano senza sosta gli sforzi per mettere in salvo le persone che sono ancora sotto i detriti. Ci sono novemila soccorritori in campo per operazioni di ricerca dei dispersi e di soccorso. La Turchia ha agito con prontezza e ha mobilitato unità di soccorso nelle province meridionali colpite dal terremoto”, ha continuato Erdogan, sottolineando di aver ”ricevuto offerte di aiuto da 45 Paesi, oltre all’Unione europea e alla Nato”.

+++ In aggiornamento +++

 

 


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